Dopo aver colpito Iraq e Iran, un’enorme tempesta di sabbia sta inglobando anche la Penisola Arabica. Diverse città dell’Arabia Saudita sono piombate in un’atmosfera marziana. Una spessa nuvola di polvere ha avvolto oggi la capitale Riad e altre parti nell’est del paese, riducendo la visibilità e influendo sulla circolazione stradale, mentre il centro meteorologico del regno prevede condizioni simili anche più a ovest, nelle città sante della Mecca e Medina. A causa della nuvola di polvere, il Kingdom Center di Riad è diventato invisibile da più di poche centinaia di metri, mentre sono “scomparse” anche le emblematiche torri della città. Nel centro cittadino, le auto e gli edifici sono ricoperti di sabbia. Anche il vicino Kuwait è stato investito dalla tempesta di sabbia, che ha colorato i cieli di arancione e creato disagi alla circolazione sulle strade a causa della bassa visibilità.

Il gruppo di macchie solari AR3014-15 è irrequieto: ha prodotto numerosi brillamenti solari di classe M. L’ultimo, di classe M2, si è verificato il 16 maggio (13:27 UTC), ed ha causato un leggero blackout radio a onde corte sull’Oceano Atlantico centrale. La Regione Attiva sta crescendo in termini di dimensioni e complessità mentre pian piano si rivolge verso la Terra: nei giorni a venire sono possibili brillamenti più forti.

Le autorità indiane stanno esaminando diversi frammenti di presunti detriti spaziali caduti nelle zone rurali dell’India occidentale il 12 maggio: potrebbero essere parti di un razzo cinese rientrato in atmosfera quel giorno. I media locali hanno riferito che gli oggetti si sono schiantati con “forte tonfo che ha fatto tremare il suolo” nel Gujarat. Non ci sono state vittime o danni alle proprietà, secondo The Indian Express. Gli oggetti sono stati tutti scoperti entro un raggio di 15 km e tra questi c’era un oggetto sferico di metallo nero del peso di circa 5 kg, ha riportato il giornale.

giovedì 19 maggio
Nord: Molte nubi su Alpi, Prealpi e pedemontane del Nordovest con residue pioviggini tra la notte e primo mattino; a partire dal pomeriggio ampi rasserenamenti ovunque. Temperature in lieve calo, massime tra 25 e 30.
Centro: Tempo in prevalenza stabile e soleggiato, salvo annuvolamenti cumuliformi sull’Appennino Tosco-Emiliano. Temperature ovunque poco variate, massime tra 26 e 31.
Sud: Stabile e soleggiato, ma ventoso, specie sul basso versante adriatico. Temperature in lieve flessione, massime tra 24 e 29

Non fu un incidente aereo, ma un disastro provocato intenzionalmente. Le prime indicazioni emerse dall’esame delle scatole nere è che il Boeing di China Eastern, schiantatosi al suolo il 21 marzo con 123 passeggeri e 9 componenti dell’equipaggio, è stato fatto precipitare intenzionalmente e non è chiaro se per scelta di qualcuno che si trovava nella cabina, di un pilota o di un intruso.
Lo riferisce il Wall Street Journal, dando conto delle ricostruzioni preliminari dell’incidente.
L’aereo stava viaggiando ad alta quota quando cambiò improvvisamente la rotta per andarsi a schiantare in picchiata e senza alcun allarme o richiesta d’aiuto sulle montagne impervie di Wouzhou.

Uno strato di sabbia arancione ha ricoperto Baghdad. Arrivano immagini impressionanti dalla capitale dell’Iraq che dà l’idea di uno scenario marziano. La tempesta di sabbia che ha colpito l’Iraq è l’ottava che si sussegue da Aprile, causata soprattutto dall’intensa siccità e dalle scarse precipitazioni legate al cambiamento climatico e dalla desertificazione. Centinaia di persone si sono recate in ospedale per problemi respiratori.

Un altro video, che documenta l’uscita dell’esercito ucraino da Azovstal, riporta la dicitura: “La nostra evacuazione avviene per un successivo scambio, mentre i russi parlano di resa”. In effetti proprio il ministero della difesa russo aveva reso pubbliche delle immagini in cui mostravano la “resa dei combattenti”. Secondo i testimoni presenti a Mariupol, almeno sette pullman con a bordo i combattenti ucraini hanno lasciato l’acciaieria Azovstal scortati dalle forze filorusse: “Alcuni militari di questi soldati arresi non sembravano feriti”.

L’obbligo di pagare il gas russo su conti in rubli crea il caos in Europa, l’Ue chiarisce che questo genere di operazione “va oltre le indicazioni date agli Stati membri” e minaccia procedure d’infrazione. La società finlandese gasum chiarisce che non userà mai la moneta russa per pagare, Eni apre due conti, denominati ‘k’, presso Gazprom Bank, in seguito a “una pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere” che la società contesa, ma ribadisce che i pagamenti continueranno ad essere effettuati in euro.

“Continua l’operazione umanitaria ad Azovstal.
Stiamo lavorando alle prossime fasi dell’operazione umanitaria”, ha scritto su Telegram il vice premier ucraino Iryna Vereshchuk riferendosi all’evacuazione dei combattenti ucraini rimasti nell’impianto siderurgico di Mariupol.
In serata Kiev aveva annunciato l’evacuazione di 264 militari. Intanto la Svezia in mattinata ha firmato la domanda di adesione alla Nato.
Ucraina, la tv russa mostra l’evacuazione dei soldati dall’Azovstal.

La ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha firmato la domanda di adesione della Svezia alla Nato: lo riporta la Cnn. La firma rappresenta il passo formale di Stoccolma verso l’ingresso nell’Alleanza. “Sono sicuro che la Svezia e la Finlandia nella loro richiesta di adesione alla Nato riceveranno un forte sostegno da tutti i Paesi Ue perché ciò aumenta la sicurezza e ci rende più forti”: così l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell prima della riunione dei ministri della Difesa dell’Ue

un assaggio dell’estate: così abbiamo vissuto il week end appena terminato, un fine settimana che è arrivato a registrare importanti temperature in tutta Italia, in particolare al nord con punte di quasi dieci gradi oltre la media del periodo.
Tutta colpa dell’anticiclone Xenophon che si è esteso in tutta l’area del Mediterraneo centro occidentale, guadagnando terreno verso levante in direzione dei Balcani. L’Italia si trova proprio al centro. Xenophon è nuovo: ogni anticiclone ha un nome? Sì, ognuno ha il proprio nome: una cosa che in pochi sanno è che in Europa è l’Università di Berlino a decidere regolarmente i nomi di cicloni e anticicloni o, se può piacere di più, di basse e alte pressioni.

Mentre la carenza di semiconduttori non sembra poter rientrare nel breve, Samsung sta valutando la possibilità di aumentare i costi di produzione per i chip che realizza in casa tramite la divisione Foundry. Lo afferma Bloomberg, spiegando che tale mossa potrebbe avere un forte impatto sui prodotti finali acquistati dai consumatori, sia a marchio della coreana che dei partner, clienti dell’hardware fornito dal colosso di Seul.
L’intenzione di aumentare le richieste economiche, fino al 20% del costo odierno, sarebbe la risposta all’impennata generale dei prezzi, inclusi quelli per i materiali grezzi e la logistica nella filiera produttiva.

 

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